Nîmes e le lotte religiose

Dopo il periodo della conquista romana inizia quello triste e funesto delle lotte di religione, che inizieranno nel V secolo e saranno contraddistinte dal propagarsi delI'eresia ariana e da persecuzioni che finiranno solo nell'VIII secolo. In effetti i Visigoti, che dominano in tutto il Sud-Ovest, da Toulouse fino al Rodano, sono dei sostenitori dell’eresia arianna ( non è riconosciuta la divinità di Cristo), che vogliono propagare tra la popolazione cattolica. Le chiese vengono chiuse e le persecuzioni durano fino all’VIII sec. Nel XIII secolo Nîmes diventerà il centro dell'eresia albigese, fino a che non sarà conquistata nel 1226 da Luigi VIII.

Le guerre di religione continueranno per lungo tempo a travagliare la città: nel 1389 vengono scacciati gli ebrei, che fino dal VII secolo vi erano stati accolti svolgendo un ruolo importante non solo nella finanza e nel commercio ma nelle lettere e nelle arti, ed i loro beni sono confiscati.

Nel 1500 Nîmes passerà al calvinismo diventando la roccaforte ugonotta del Sud: le divisioni che, d'altra parte, stanno sconvolgendo tutto il paese, lacereranno anche la ridente città provenzale. Tristemente famoso, nella sua storia, sarà il 27 settembre 1576, giorno di San Michele, quando i cattolici saranno massacrati e la giornata sarà ricordata col nome di Michelade. La revoca dell'Editto di Nantes, del 1685, che era stato emanato per regolare la posizione dei calvinisti, distruggerà la prosperità di cui la città aveva fino ad allora goduto, nonostante le lotte intestine.